di Cristiana Angiello

Nell’Aula Magna dell’IIS San Benedetto il 30 Maggio si è concluso l’atto finale del Progetto “Dalla birra al pane, dal pane Birra” che ha visto gemellati gli Istituti San Benedetto e Vittorio Veneto Salvemini, con la classe 3A del Tecnico Agrario e la 3A RIM, Relazioni Internazionali per il Marketing.


Il Dirigente, Ugo Vitti, ha accolto gli studenti coinvolti nel percorso, con i docenti che hanno guidato le due classi durante l’intero percorso: prof.sse Maria Ingraito, Diana Donnini e Lodovica De Cinti.
Il primo anno di questo progetto triennale parte dalla produzione della birra e dalla possibilità di realizzare un’idea green che possa recuperare gli scarti della produzione di birra, le cosiddette “trebbie umide”, per ricavarne farina proteica che si possa usare nella preparazione di pane, pasta, pizza, biscotti. Coniuga dunque sostenibilità e recupero di scarti, con l’obiettivo di rendere sostenibili sia economicamente che a livello ambientale e sociale gli sprechi e gli scarti
alimentari. Basti pensare che per ogni 100 lt di birra vengono prodotti almeno 20 kg di trebbie umide che, se essiccate e macinate, possono dar vita ad una farina altoproteica da destinare alla produzione di svariati prodotti alimentari.
Gli studenti del 3A Tecnico Agrario hanno osservato e studiato le fasi della produzione della birra, presso il Birrificio Eastside di Latina, partner fondamentale del progetto, e poi sono passati all’esame delle sostanze organolettiche delle farine ottenute dalle trebbie e alla valutazione di parametri tecnici, elasticità e ph. Con l’esperimento di Lugol hanno evidenziato la presenza di amido nelle farine ottenute, dimostrando che, attraverso una miscela con altre tipologie di
farine, quella ricavata dalle trebbie di orzo può essere impiegata in campo alimentare.
La 3A RIM si è occupata di realizzare un piano di Marketing sul riciclo della trebbia all’insegna dell’economia circolare a partire da un’indagine di mercato. Gli studenti hanno verificato il posizionamento delle birre artigianali nel territorio locale, nazionale e internazionale, con l’idea di realizzare un piano di marketing qualora la farina di trebbia dovesse prendere un posto di nicchia all’interno del mercato.
Il valore aggiunto del progetto triennale, consiste dunque nell’aver coinvolto ben due istituti nell’idea di dare nuova “vita” ad un materiale di scarto come le trebbie umide che, nella maggior parte dei casi, sarebbero finite tra i rifiuti o riutilizzate come mangime per gli animali. Il loro uso in campo alimentare risponde alla mission dell’economia circolare che, oltre ad essere conveniente per l’ambiente, risulta vantaggiosa anche per le imprese che trasformano i rifiuti in
risorse.
Non meno importante è la collaborazione avviata tra i due Istituti di Latina, l’IIS San Benedetto e il Vittorio Veneto Salvemini e l’imprenditore Alessio Maurizi, che ha saputo entusiasmare gli studenti coinvolgendoli in un percorso innovativo, ciascuno per le proprie competenze, favorendo il lavoro di squadra e valorizzando la comunicazione e la diversità.
In conclusione è stato possibile assaggiare le varie declinazioni di combinazioni di farina di trebbie nei prodotti realizzati dagli studenti dell’Indirizzo Cucina guidati dal prof Antonio Capirchio, in percentuali variabili: pane, focacce, biscotti…tante bontà all’insegna del riciclo, del rispetto dell’ambiente e del valore nutrizionale.