da Repubblica.it Roma

di Clemente Pistilli

«Mi pare che dalla scuola del merito stiamo rapidamente passando a quella della propaganda». La polemica sul convegno del 25 gennaio scorso a Latina e sulla presenza suquelli che in terra pontina hanno definito subito i «balilla di Durigon», ferve.

E la senatrice dem Cecilia D’Elia punta il dito direttamente contro il ministro dell’istruzione, il leghista Giuseppe Valditara.

«Pnrr: Piano scuola 4.0» questo il tema dell’evento organizzato nel capoluogo pontino dalla deputata leghista Giovanna Miele, a cui hanno preso parte il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, che a Latina ha il suo feudo, il senatore Roberto Marti e appunto il ministro Valditara.

All’appuntamento sono anche intervenuti come relatori i dirigenti scolastici dell’istituto comprensivo


Frezzotti Corradini dell’istituto agrario San Benedetto, ma a sollevare polemiche è stata soprattutto la presenza degli studenti delle due scuole, insieme a quelli dell’istituto comprensivo Giulio Cesare di Sabaudia, mentre quelli del liceo Buonarroti hanno organizzato una mostra all’interno della sala dove si è tenuta la tavola rotonda.

Gli alunni del Giulio Cesare, in divisa, con la mano destra sul cuore, hanno cantato l’inno
nazionale e quello della loro scuola, mentre quelli del Frezzotti Corradini, con maglia bianca dell’istituto, sono stati presentati dalla leghista Pina Cochi come «l’esempio più alto» del messaggio di «educazione e rispetto» lanciato dal ministro.

Gli studenti del «San Benedetto», con un fazzoletto verde al collo, hanno infine accolto Valditara, occupando si anche dell’omaggio floreale.

Un’atmosfera d’altri tempi, a un centinaio di metri dal balcone del palazzo comunale da cui Benito Mussolini arringava la folla.d avanzare perplessità sulla partecipazione

dei bambini, evidenziando che al convegno ha preso parte anche un candidato leghista alle regionali, Massimiliano Carnevale, ieri è stata la senatrice D’Elia. «Difronte alla censurabile solerzia di qualche insegnante o esponente politico locale - ha sostenuto la parlamentare dem - mi chiedo come il ministro abbia potuto assecondare una tale organizzazione e non l’abbia immediatamente interrotta, riservandosi di valutare provvedimenti disciplinari nei confronti dei dirigenti scolastici e dei docenti interessati.

Era evidentemente un’iniziativa di partito e il coinvolgimento delle scolaresche è stato totalmente
fuori luogo».

Critico pure l’ex sindaco di centro-sinistra Damiano Coletta: «Se il ministro della pubblica istruzione, che

dovrebbe rappresentare tutti noi indipendentemente dallo schieramento politico di appartenenza, partecipa ad un evento pubblico e sulla locandina compare il logo della Lega,
quell’evento non è più istituzionale.

È un evento di propaganda politica.

E non può, non deve, essere opportuno che partecipino i ragazzi e le ragazze delle scuole». Un caso.

E pure qualche esponente della Lega ammette: «È stata fatta una sciocchezza e non voglio pensare cosa sarebbe accaduto se uno di quei ragazzi si fosse fatto male».