Il Ministero ha dato l'informazione sul Piano per la formazione dei docenti per l’educazione civica di cui alla legge 92/19.

Il Piano, elaborato sulla base delle Linee Guida pubblicate e inviate alle scuole nelle scorse settimane, prevede uno stanziamento di 4 milioni di euro, quota parte dei fondi a disposizione dell’Amministrazione Centrale per le attività di formazione di carattere nazionale che, secondo l’accordo sottoscritto lo scorso 19 novembre, ammonta al 40% delle risorse complessive.

Verranno attivati in tutto 1.250 corsi, la cui gestione sarà affidata alle scuole-polo, destinati a referenti e coordinatori individuati per ciascuna scuola dal dirigente scolastico.

Per ciascun modulo formativo sono previste 40 ore così articolate:

  • 10 per interventi di formazione diretta, da svolgersi anche attraverso modalità a distanza relativa ai nuclei tematici previsti dalla legge 92/19 (conoscenza della Costituzione, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale, ecc);
  • 30 per attività di progettazione, ricercazione, affiancamento che referenti coordinatori svolgeranno nelle rispettive scuole per attivare una formazione “a cascata” diffusa e generalizzata.

Come FLC si ritiene che la formazione, assolutamente necessaria, dovrebbe insistere, più che sui contenuti, su aspetti metodologici relativi alla trasversalità e interdisciplinarità previste dalla normativa, ma soprattutto dovrebbe coinvolgere tutti i docenti corresponsabili dell’insegnamento. 

Il principio della formazione “a cascata” rischia di scaricarne oneri e costi sulle scuole, già gravate da troppe criticità di annosa rilevanza e da ulteriori incombenze determinate dalla riorganizzazione post pandemia.

Si ritiene inoltre irricevibile la proposta che le figure dei referenti e/o coordinatori di scuola vengano individuati da Dirigente Scolastico,  si è ribadito la titolarità del Collegio dei docenti in materia di formazione e progettazione didattica e, conseguentemente, di individuazione delle figure professionali di riferimento.