Già più di un anno fa il responsabile nazionale dei dirigenti scolastici della FLC CGIL, in una lettera aperta, aveva invitato i colleghi a manifestare  all’Autorità Anticorruzione il dissenso rispetto all’insensata estensione a tutti i dirigenti pubblici, compresi i dirigenti scolastici, di un obbligo di pubblicazione di dati personali nato per colpire la corruzione che può annidarsi nella pubblica amministrazione e quindi riferito ai politici e ai dirigenti di vertice delle amministrazioni. Estenderlo ai dirigenti scolastici - si poteva leggere nella lettera - rappresenta un’ulteriore grave lesione della loro dignità professionale che si aggiunge a quella connessa al mancato riconoscimento economico del loro lavoro.

 Due pronunce del TAR Lazio, una del 2 marzo 2017 e l’altra dell’8 gennaio scorso, costringono ora il Presidente dell’ANAC a sospendere l’efficacia di quell’obbligo, contenuto nel dlgs 97/16 che ha introdotto anche in Italia il Freedom of information Act.

 

Quali sono gli adempimenti a carico dei dirigenti scolastici

In conseguenza della determinazione del 1 marzo 2018 con cui l’ANAC, dopo aver sospeso  per i dirigenti pubblici l’obbligo di pubblicare compensi, rimborsi e dati relativi al patrimonio personale e dei parenti, ha sospeso anche l’obbligo di comunicare all’Amministrazione di appartenenza gli emolumenti complessivi percepiti a carico della finanza pubblica, nessun adempimento aggiuntivo è a carico dei dirigenti scolastici che dovranno continuare ad aggiornare il loro curriculum vitae  e a comunicare all’Amministrazione scolastica quello che la stessa valuterà di richiedere, a seguito della determinazione ANAC.

Le nostre valutazioni e gli impegni per il rinnovo del CCNL della dirigenza

La determinazione a cui l’ANAC è stata costretta a seguito della sentenza del TAR dimostra quanto fosse illogica l’estensione a tutti i dirigenti pubblici dell’obbligo di pubblicazione di redditi e patrimoni e quanto fosse ancora più assurdo inserire tra gli obbligati al controllo i dirigenti scolastici le cui retribuzioni medie annue sono un quinto di quella del primo presidente della Corte di Cassazione, pari a 240.000,00 euro lordi annui considerati il limite massimo raggiungibile dai dirigenti pubblici.

Sulla tematica era già intervenuta la Struttura di Comparto Nazionale dei dirigenti scolastici con un ordine del giorno del 14 dicembre 2016.

L’ANAC aveva poi precisato che, per i dirigenti scolastici, gli obblighi di pubblicazione, in considerazione del ridotto grado di esposizione delle scuole alla corruzione, non riguardavano la pubblicazione dei patrimoni personali e dei parenti.

Ma il caso dell’applicazione anche alle scuole e ai dirigenti scolastici delle norme contro la corruzione è solo uno degli esempi delle criticità presenti nell’applicazione alle scuole di norme nate per la pubblica amministrazione che non tengono conto della specificità del servizio di istruzione.

Nella trattativa per il rinnovo del CCNL dell’area della dirigenza Istruzione e ricerca che sta per aprirsi (attendiamo a giorni la convocazione al MIUR per l’informativa sull’atto di indirizzo aggiuntivo relativo alle risorse della legge finanziaria), a tutela dei dirigenti scolastici, chiederemo tra l’altro l’attivazione di organismi paritetici che avranno il compito di individuare le  modalità di applicazione alle istituzioni scolastiche di tutte le  innovazioni normative.

Il Comunicato ANAC del 7 marzo 2018