da Ilsole24ore.it

di Marzio Bartoloni e Andrea Gagliardi

Potrebbe arrivare presto una svolta sulle quarantene a scuola per gli studenti. L'ipotesi è di ridurre i giorni di quarantena per i contatti dei positivi dagli attuali 7 a 5 giorni se vaccinati, ma soprattutto di limitare la platea di studenti obbligati a restare a casa in Dad. Oggi la regola generale prevede che tutta la classe resti in isolamento anche se alcune Regioni stanno scegliendo soluzioni fai da te.

Modello “bolla aerea” per la quarantena

Il modello che potrebbe essere adottato molto presto è quello delle “bolle” usate in aereo: se c’è un positivo vanno in quarantena i passeggeri nelle due file dietro, davanti, e di lato rispetto al caso. Lo stesso meccanismo potrebbe essere applicato nelle scuole, sostituendo alle file i banchi.

Lazio apripista, schema sul tavolo del Cts

Questo modello - frutto di uno studio di alcuni esperti regionali - sarà sperimentato da subito nella Regione Lazio ed è già sul tavolo del Cts che potrebbe promuoverlo per farlo diventare una regola a livello nazionale. Per queste quarantene ridotte anche l’età sarà un fattore determinante. «Non si può fare nelle scuole primarie, c’è più promiscuità, ma solo per chi ha dai 12 anni in su, e dunque si trova in classi con alte percentuali di vaccinati», spiega l'assessore alla Salute Alessio D'Amato che per primo testerà il modello della «bolla aerea».

Regioni in ordine sparso

Del resto, se il punto fermo è fare in modo di non chiudere più intere scuole, o Regioni, come lo scorso autunno, con i primi contagi in classe sono già emerse le differenze a livello territoriale. Tanto che, a dieci giorni dall’avvio dell’anno scolastico, i presidi sollecitano un’uniformità a livello nazionale, per evitare una babele. Nella maggior parte dei casi viene messa in quarantena tutta la classe e viene fatto il tampone dopo 7 giorni ai vaccinati, dopo 10 ai non vaccinati. Ma, ad esempio, in Emilia-Romagna sono considerati contatti stretti solo i vicini di banco. Mentre in Veneto si lascia a casa il solo contagiato

I presidi chiedono uniformità

Non a caso Mario Rusconi, presidente dell’Associazione presidi (Anp) di Roma chiede al ministero della Salute e al Comitato tecnico scientifico di stabilire «regole valevoli per tutti». E aggiunge: «Chiediamo che i vari assessorati alla Salute diano indicazioni alle Asl, queste si muovono in maniera diversa a volte anche nello stesso territorio regionale, è il caos». E sulla necessità di riflettere sulla riduzione della quarantena si dice convinto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa perchè, dice, “l’obiettivo è proseguire l’anno in presenza».

Primo monitoraggio

E’ ancora presto per un monitoraggio completo sulle classi in quarantena, ci sono però dati che arrivano dal territorio, dalle Regioni, dagli Uffici Scolastici, e le notizie trapelate dalle singole scuole. Ad esempio, in Piemonte sono una settantina le classi in quarantena, soprattutto alle elementari e alle materne. All’incirca 40 in Puglia, almeno altrettante nella sola Firenze, dove complessivamente i casi di positività dell’inizio delle lezioni sono 75. E a nell’Agrigentino otto classi sono rimaste a casa per un prof no vax risultato positivo. Casi che rendono ancora più necessario il potenziamento del tracciamento e lo screening.