Non ci saranno nomi. Non ci saranno foto, solo parole perché ora in Afghanistan, è il tempo della paura.
"Siamo nascoste in cantina. Siamo sole. Vi prego portateci via", è la voce in lacrime di una ragazza di 24 anni che ha studiato, lavora per un'Ong internazionale.
Ormai da tre giorni se ne sta chiusa a casa con la sorella nella speranza che i talebani non le trovino.
La loro colpa? Essere donne, aver studiato e lavorato.
Le donne occidentali non facciano finta di non capire questo dramma, speriamo siano in grado di far sentire la loro voce ai governanti dei paesi democratici e parlare per quelle donne che non potranno più farlo.