Il MIUR ha pubblicato, con Decreto ministeriale 774 del 4 settembre 2019, le Linee guida relative ai PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali per l’Orientamento), nuova denominazione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro.

 

Nonostante l'unanimità di critiche espresse, il testo è rimasto pressoché invariato, pertanto, già dal corrente anno scolastico le scuole secondarie dovranno adeguarsi al nuovo modo di intendere l’alternanza.

Rispetto all'Alternanza scuola lavoro i PCTO hanno il merito di non costringere più le scuole a un elevato e forzato monte orario, sebbene, vista la riduzione della durata minima, si è provveduto anche al taglio delle risorse inizialmente previste dalla legge 107/15.

Sono proprio i finanziamenti la questione fondamentale con cui le istituzioni scolastiche dovranno immediatamente fare i conti, infatti, a parità di risorse, aumentano ancora i carichi di lavoro dei lavoratori della scuola, in particolare dei docenti tutor (la cui individuazione “non deve comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”).

Il tutor secondo quanto previsto dalle linee guida dovrà svolgere le seguenti funzioni:

  • elabora il percorso formativo personalizzato,
  • assiste e guida lo studente nel suo percorso,
  • gestisce le relazioni con il contesto,
  • monitora le attività e affronta le eventuali criticità,
  • osserva, comunica e valorizza obiettivi e competenze acquisite,
  • promuove l’attività di valutazione dello studente sul percorso realizzato,
  • si relaziona con gli organi collegiali e con il dirigente scolastico.

Tutto questo in continuo raccordo con l’azienda ospitante e con il tutor esterno, con il conseguente aggravio logistico organizzativo.

Non è tollerabile continuare a modificare l’assetto degli ordinamenti dell’istruzione con pseudo riforme a costo zero: qualunque innovazione ricade sul lavoro del personale della scuola sempre senza la valorizzazione del lavoro richiesto e la verifica degli esiti prodotti.

Come FLC CGIL avevamo chiesto un ripensamento di questa attività, un organismo autorevole come il CSPI ne aveva evidenziato criticità e debolezze, eppure si continua a ignorare la voce della scuola, sobbarcando il personale con incombenze sempre nuove.

Oltre a contestare nel merito la visione della didattica proposta dai PCTO, che ruota attorno all’imprenditorialità e all’economia come punto d’approdo, riteniamo, davvero inaccettabile l’impianto organizzativo-didattico che incide in modo rilevante sui carichi di lavoro di un comparto che, ancora una volta, reclama investimenti e il rinnovo del CCNL per un adeguamento ai salari previsti dagli standard europei.