Il 21 novembre 2019 il giudice del Lavoro del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha dato ragione alla segreteria della FLC CGIL di Caserta che aveva citato la dirigenza di un Istituto Comprensivo della provincia per violazione dell’articolo 28 della legge 300/70.

Il giudice, con accoglimento totale, ha riconosciuto il comportamento antisindacale della dirigente scolastica e ha condannato l’Amministrazione resistente alla refusione delle spese di lite

 

Fin dall’inizio la dirigente scolastica, conduceva relazioni sindacali improntate ad omissioni, informative parziali e tardive, sottraendosi al confronto di merito con l’organizzazione sindacale. 

La FLC CGIL di Caserta, nonostante l’irrituale comportamento della Dirigente Scolastica ha continuato, a salvaguardia degli interessi dell’organizzazione sindacale e dei lavoratori, a tenere un comportamento coerente a difesa del personale della scuola e per l’affermazione del diritto dei lavoratori ad essere rappresentati nel confronto con la parte datoriale. 

La dirigente scolastica, nonostante continue sollecitazioni persisteva in un atteggiamento ostativo mettendo in atto un comportamento delegittimante per la sigla sindacale, impedendo di fatto la partecipazione per la maggioranza della RSU e costringendo la segreteria della FLC CGIL di Caserta a ricorrere in giudizio per chiedere la piena applicazione del CCNI.

Il Giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha dato ragione alla FLC CGIL di Caserta e ha ribadito il ruolo della rappresentanza sindacale nell’istituzione scolastica delegittimato dal comportamento della dirigente scolastica, dichiarando l’antisindacalità del comportamento posto in essere dalla dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo consistente nella violazione degli obblighi in materia di contrattazione integrativa relativamente all’adozione dei criteri per l’attribuzione del bonus ai docenti ai sensi della legge 107/2015 e nella violazione degli obblighi di informativa, anche in relazione alla proposta di formazione degli organici.

Questa sentenza è molto importante perché ribadisce il ruolo della rappresentanza sindacale e della contrattazione nell’istituzione scolastica come viene regolato dal CCNL e costituisce un pronunciamento significativo perchè ribadisce che spetta alla contrattazione di istituto definire i criteri per la determinazione dei compensi riguardanti il bonus premiale introdotto dalla Buona Scuola, restituendo dignità al personale dell’Istituto che ha vissuto un anno scolastico caratterizzato da un clima conflittuale con il dirigente, continuamente alimentato a causa dell’assoluta volontà di non riconoscere e rispettare  il ruolo della rappresentanza sindacale.