da Altroconsumo.it

di marco Bulfon, Tatiana Oneta

Il sito dell’Istituto di previdenza dice definitivamente addio al vecchio Pin e dal 1° ottobre passa al Sistema Pubblico di Identità digitale (Spid) che, insieme a CIE e CNS, diventa l'unico modo per accedere ai servizi online. Ecco tutti i consigli per chi deve gestire le utenze di genitori, figli minorenni, disabili, parenti e amici più anziani e meno digitalizzati.

 

Dal 1° ottobre 2021 non si potrà più accedere al sito dell’Inps con il vecchio Pin, ma solo con Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale che permette di accedere con un unico username e un’unica password a diversi servizi online della Pa.

Le credenziali Spid potevano essere già utilizzate sul sito dell’Inps per i vari servizi (es. 730 online, richiesta dell’Isee, documentazione pensionistica ecc.), ma in alternativa al Pin (rimasto utilizzabile da chi già lo aveva per  un periodo transitorio). Ora, insieme a Carta di identità elettronica e Carta nazionale dei servizi, Spid diventa l’unico modo per l’accesso.

Con il decreto Semplificazioni è stata introdotta la possibilità di delegare un’altra persona all’utilizzo della propria identità digitale, tuttavia, il decreto attuativo di questa misura di semplificazione ancora non è stato pubblicato i tempi stringano. Il tema ci è caro, fin dall'inchiesta in cui avevamo segnalato le difficoltà per anziani e poco digitalizzati: abbiamo scritto al ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale Vittorio Colao chiedendo che il decreto attuativo sia approvato al più presto e, nel frattempo, di prevedere una proroga dell’utilizzo degli attuali sistemi Pin, in uso presso Inps e Agenzia delle Entrate, fino alla data di piena operatività del Sistema Gestione Deleghe.

Nel frattempo, l’Inps ha stabilito le proprie modalità di conferimento delle deleghe, che di semplice non hanno nulla e, inoltre, coinvolgono anche quella fascia di cittadini per i quali sembrava che non fosse necessaria, come i figli minori o i disabili con amministratore di sostegno. Il delegato accede con le proprie credenziali Spid e sceglie se operare per sé o per chi lo ha delegato.

Come richiedere la delega per l’Inps

Dal 16 agosto è possibile delegare un’altra persona di propria fiducia a utilizzare in autonomia i servizi online dell’Inps. Ogni persona può designare un solo delegato a sua rappresentanza e ogni delegato può esserlo al massimo per cinque persone. Questo limite non riguarda i tutori, i curatori e gli amministratori di sostegno.

La richiesta va presentata dal delegante solo fisicamente presso una struttura Inps presentando:

L’Inps registra la delega nel sistema e, se sono registrati i contatti telematici di delegante e delegato, arriva una notifica sul cellulare o sulla mail dell’accettazione della delega.

La delega per i figli minorenni

I genitori che devono utilizzare i servizi online dell’Inps per i propri figli devono presentarsi presso uno sportello Inps con questa documentazione:

Amministratori di sostegno, curatori e tutori

I tutori, i curatori e gli amministratori di sostegno possono richiedere la delega autocertificando la rappresentanza legale oppure presentando la documentazione che la prova. Purtroppo, in caso di autocertificazione, la delega potrà essere registrata solo dopo le verifiche di correttezza e di veridicità delle dichiarazioni rese, mentre presentando la documentazione la procedura è più rapida. Il richiedente deve presentarsi presso uno sportello Inps con la seguente documentazione:

La delega per chi non può recarsi all’Inps

Le persone che non possono recarsi fisicamente presso gli sportelli Inps (allettate per lunga durata, ricoverate o a causa di patologie) possono richiedere la registrazione della delega anche attraverso il delegato, che deve presentarsi presso una sede Inps con la seguente documentazione:

  • il modulo di richiesta di registrazione della delega compilato e firmato, indicando fino a quanto è valida la delega (è possibile barrare la casella “a tempo indeterminato”)
  • l’attestazione sanitaria rilasciata da un medico del Ssn attestante l'impossibilità del delegante a recarsi presso la Struttura Inps
  • documento di identità originale del delegante
  • copia del documento di identità del delegato

Il sistema di gestione deleghe che ancora non c'è

Per rendere operativo il Sistema della Gestione delle Deleghe (SDG), stabilito dal decreto Semplificazioni dello scorso giugno, occorre un decreto di cui, come dicevamo, siamo ancora in attesa. Ciò che al momento sappiamo è che, per fornire la delega, occorrerà presentare richiesta attraverso uno dei canali telematici o fisici che verranno definiti. Pertanto, al momento, la delega fornita con le modalità appena viste vale esclusivamente per operare con l’Inps. L’Agenzia delle entrate, ad esempio, non ha ancora fornito indicazioni a riguardo, benché dal 1° ottobre anche il suo Pin andrà in pensione.

Come aiutare familiari o amici a richiedere la propria Spid?

L'alternativa alla delega, è quella di aiutare il proprio conoscente a creare una sua Spid a parte: a questo scopo servirà un indirizzo e-mail, un numero di telefono cellulare, il documento di identità del parente o amico da aiutare (carta di identità o passaporto o patente), la sua tessera sanitaria con il codice fiscale. Con queste informazioni, si potrà procedere con scelta dell'operatore e inserimento dei dati.

Dopo la prima attivazione online ci sarà poi una fase di riconoscimento dell’intestatario di Spid che può, in base all’operatore con cui si decide di attivare Spid, avvenire in diversi modi: online (tramite webcam o Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Firma Digitale) o di persona.

Quindi, potrebbe eventualmente esserci la necessità di un aiuto anche in questa fase, sia che si decida di fare il riconoscimento del nuovo intestatario di Spid via web cam con un operatore, su appuntamento, sia che si decida di accompagnarlo fisicamente in uno degli uffici preposti

I miei parenti anziani non hanno un cellulare e una mail: come fare?

Per attivare e usare Spid è necessario fornire un numero di telefono cellulare e un indirizzo mail, che non possono essere associati a nessun altro SpidSul sito ufficiale è stato chiarito: "Spid è strettamente personale, pertanto per ogni identità Spid intestata a persona diversa bisogna utilizzare un numero di telefono e indirizzo e-mail differente. Non è necessario che l'indirizzo e-mail e il numero di cellulare siano intestati alla stessa persona richiedente Spid ma devono rappresentare, anche per le verifiche di sicurezza, strumenti di utilizzo personale", cioè non utilizzati da altri per il proprio di Spid.

Ciò significa che, se il vostro parente non ha una mail bisognerà creare un indirizzo di posta elettronica apposito e, se non ha un cellulare, si dovrà quantomeno acquistare una sim in più (anche intestata a voi e non al parente) da utilizzare per creare la sua identità Spid e per le varie operazioni da effettuare con le sue credenziali (a quel numero verranno inviati dei codici di sicurezza Otp, tramite sms o tramite app, che serviranno per le varie operazioni). 

Se chi aiuta il conoscente ha un solo cellulare, dovrà cambiare la sim ogni volta che lo aiuta nelle varie operazioni; se si disponde di due telefoni con due sim diverse tutto è più semplice. Se utilizzerete un telefonino dual sim e avete scelto un operatore che prevede una app per inviare i codici delle varie operazioni (e non gli sms), allora attenzione ad attivare la Spid del parente con un operatore diverso dal vostro: all’interno di uno stesso telefonino, infatti, l'app di un operatore può gestire un solo Spid.

Come scegliere l’operatore giusto per il proprio conoscente?

Si dovranno valutare alcune caratteristiche, che cambiano in base all’operatore con cui si farà l’attivazione: come detto, innanzitutto, la modalità di riconoscimento consentita, online o fisica; l’eventuale vicinanza degli uffici per il riconoscimento fisico e gli eventuali costi, in particolare con il riconoscimento online.

Altro elemento da valutare sono i livelli di sicurezza che ogni operatore garantisce.

Spid, infatti, ne prevede tre:

  • il primo livello permette di accedere ai servizi online attraverso un nome utente e una password scelti dall’utente;
  • il secondo livello – necessario per servizi che richiedono un grado di sicurezza maggiore, come quelli dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps  - permette l’accesso attraverso un nome utente e una password scelti dall’utente, più la generazione di un codice temporaneo di accesso (one time password), fornito ad esempio attraverso un sms o una app del gestore di identità digitale (il modo in cui si ottiene questo secondo elemento di “sblocco” potrebbe cambiare in base al gestore, verificatelo quando lo scegliete per capire se servirà uno smartphone per usare l’app o se va bene anche un cellulare “vecchio stampo”, senza connessione internet);
  • il terzo livello di sicurezza Spid, oltre al nome utente e la password, richiede un supporto fisico particolare che gestisce delle chiavi crittografiche. Questo supporto può essere una smart card o un dispositivo per la firma digitale remota.

Tutti gli operatori forniscono i primi due livelli di sicurezza, mentre solo alcuni forniscono anche il terzo livello: se la necessità è accedere ai servizi online dell’Inps, ad esempio, servirà almeno il secondo livello di sicurezza (qui più informazioni su come attivare Spid)